La Juventus di Boniperti, 1

Nell'estate del 1971 un riassetto societario portò ai vertici della Juventus l'ex capitano Giampiero Boniperti, uomo di fiducia del patron Gianni Agnelli. Imbottendo la rosa di giovani promettenti, e nel quadro di un generale scadimento tecnico del torneo, la nuova dirigenza seppe dar vita ad un ciclo di tre lustri in cui i bianconeri rafforzarono definitivamente il loro primato nell'albo d'oro del campionato.
Nelle prime stagioni la lotta fu col Milan di Nereo Rocco: già nel 1971-1972 il capitano rossonero Gianni Rivera fu squalificato per 4 giornate (ridotte a 2 in appello) per le sue pesanti accuse al Palazzo, ma nel 1972-1973 le polemiche divennero ancor più aspre. Il torneo consistette in una serrata lotta fra i lombardi, i piemontesi e la sorprendente neopromossa Lazio di Tommaso Maestrelli, coi rossoneri favoriti fino allo scontro diretto dell'Olimpico che li vide uscire sconfitti per la pessima conduzione di gara di Concetto Lo Bello, che annullò un gol regolare di Luciano Chiarugi; le tensioni che ne seguirono compromisero la corsa del Diavolo che vide assottigliarsi il suo vantaggio fino all'ultima giornata che lo vedeva impegnato a Verona: stanco per la vittoriosa trasferta greca a Salonicco che in settimana gli aveva fruttato la Coppa delle Coppe 1972-1973, il Milan crollò clamorosamente al Bentegodi per 3-5, subendo il sorpasso in extremis della Juventus. La Fatal Verona lasciò il segno nella società rossonera, aprendo un'instabilità dirigenziale ultradecennale che si rifletté in scarsi risultati agonistici. Fu invece pronta la risposta della Lazio che, smentendo chi la considerava una meteora, si propose in vetta lungo tutta la stagione successiva e cogliendo il suo primo storico scudetto, anche grazie ai gol del capocannoniere Giorgio Chinaglia.

source : wikipedia, juventus

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