Serie A 1981-1982

Il campionato precedente ai trionfali Mondiali di Spagna fu vinto sul filo di lana dai campioni uscenti della Juventus, giunti al secondo titolo consecutivo e, soprattutto, al traguardo del ventesimo scudetto:
la Vecchia Signora diventò così la prima società italiana a poter cucire sulle maglie la seconda stella dorata. Il campionato ebbe però molte pretendenti, anche perché gli sponsor fecero la loro comparsa sulle maglie, e gli introiti vivacizzarono il calciomercato: in primis, sognava la Roma, uscita sconfitta e dalla corsa-scudetto dell'anno prima, ma anche l'ambizioso Napoli, il neopromosso Milan, con l'obiettivo di un'impresa storica (che riuscì, ma nella direzione opposta a quella voluta) e la Fiorentina, che vantava all'interno della rosa grandi nomi come Graziani e Cuccureddu, oltre al difensore emergente Pietro Vierchowod.

Il campionato partì il 13 settembre 1981 e la Juventus fece subito la voce grossa, battendo 6-1 il neopromosso Cesena e infilando sei vittorie di fila.

Poi, l'imprevisto infortunio di Bettega rallentò la corsa dei piemontesi, che si lasciarono sorpassare dalla Roma e avvicinare dall'Inter:
fu in questo frangente che la Fiorentina, nonostante il grave infortunio alla testa che aveva colpito Giancarlo Antognoni, approfittò della lotta serrata tra le tre rivali, scattò e vinse il platonico titolo di campione d'inverno il 17 gennaio 1982.

Alla diciottesima giornata, il 7 febbraio, la Fiorentina non andò oltre il pareggio ad Ascoli Piceno e si lasciò così agganciare dalla Juventus. Le squadre coabitarono per un mese, poi i bianconeri stroncarono a domicilio le ambizioni della Roma mentre la Fiorentina subì in extremis il pareggio dal Torino; anche dopo lo scontro diretto di Firenze, un solo punto divideva i torinesi dai viola.

Toccò dunque alla Fiorentina saper approfittare del pareggio in Juventus-Ascoli per raggiungere i bianconeri in testa. La marcia delle due squadre fu uniforme ed entrambe arrivarono all'ultima giornata, il 16 maggio, a 44 punti: entrambe erano impegnate in trasferta, la Juventus a Catanzaro, la Fiorentina a Cagliari.

Logico che prenda forma lo spettro dello spareggio-scudetto (indesiderato dai più per l'approssimarsi del mondiale) anche perché le partite sembravano ferme sullo 0-0. A Cagliari la Fiorentina si vide annullata una rete per un fallo sul portiere alquanto dubbio intorno al quindicesimo del secondo tempo. Fu invece un rigore di Brady, alla sua ultima partita con la Juventus, a premiare i bianconeri a un quarto d'ora dalla fine, dopo che nel primo tempo era stato negato un rigore altrettanto netto al Catanzaro.

Il capocannoniere, per il secondo anno consecutivo, fu Roberto Pruzzo della Roma, che venne però clamorosamente escluso dalla lista dei convocati ai Mondiali di Bearzot, in favore di un Paolo Rossi che, causa squalifica, nel corso del campionato aveva giocato solamente tre partite con la maglia della Juventus: anche se le proteste furono vibranti, i fatti daranno ragione al ct della Nazionale.

Nomi importanti tra le retrocesse:
oltre al Como, crollarono in Serie B dopo un'ultima giornata al cardiopalma il Milan, partito con grandi ambizioni ma incappato nella deludente stagione dell'attaccante scozzese Joe Jordan che segnò solo due reti in 22 partite (fu acquistato dopo non essere riusciti a prendere Zico), divenendo il principale protagonista in negativo dell'unica retrocessione sul campo della storia milanista, oltre alla lunga malattia di Franco Baresi, costretto a saltare 12 partite di campionato (dal 4 ottobre 1981 contro la Juventus fino al 31 gennaio 1982, quando rientrò contro la Fiorentina) e, per la prima volta nella sua storia, il Bologna, nonostante l'ottimo esordio in serie A di Roberto Mancini: Juventus e Inter rimasero le uniche due squadre ad aver partecipato a tutti i campionati di Serie A.

La delusione fu bruciante per i rossoneri: salvi fino a cinque minuti dal termine, furono indirettamente condannati, oltre che dal discusso annullamento della rete della Fiorentina a Cagliari, anche da una papera di Luciano Castellini, portiere di un Napoli con un punto matematicamente sicuro dell'accesso in Europa, da cui scaturì un insperato pareggio dei genoani, che si salvarono così in extremis. E proprio da questo episodio, poi, nacque uno storico gemellaggio tra Napoli e Genoa. Anche il neopromosso Cesena conquistò un'altra stagione nella massima serie.

source : wikipedia.org

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